Le fonti per la storia della federazione ferrarese del PCI

di Omar Salani Favaro

Premessa

Lo scopo di queste pagine è quello di presentare il censimento delle fonti del o sul PCI ferrarese – per tutto l’arco cronologico della sua esistenza –, in modo tale da fornire un utile strumento per ricercatori, studiosi, dottorandi, laureandi o semplici appassionati di storia. La struttura di questo breve scritto è articolata per ambiti, a eccezione dell’archivio della federazione di Ferrara1.

L’archivio della federazione ferrarese del PCI

L’archivio storico della federazione del PCI di Ferrara è stato acquisito dall’Istituto di Storia contemporanea nel 2001. È composto da circa 390 buste che appartengono all’arco cronologico 1945-1991 e comprende l’archivio aggregato della FGCI (15 bb.).

Oggi è in atto una fase di riordino e schedatura di tutto l’archivio a opera del dott. Edoardo Moretti con la revisione della dott.ssa Angela Ghinato. Man mano che le sezioni vengono completate, l’inventario è inserito nel sito internet http://www.storiapciferrarese.it/regesto. Le sezioni schedate sono diverse. Quella intitolata Problemi del partito comprende la documentazione relativa all’Organizzazione (17 buste; 1945-1991) e al Tesseramento (13 bb.; 1952-1991) nonché un secondo segmento: Corrispondenza (2 bb.; 1953-1964) e Questionari (4 bb.; 1945-1988). Una seconda sezione Commissione stampa e propaganda comprende la documentazione riguardante la Commissione stampa e propaganda (poi Dipartimento propaganda e informazioni) e si compone di 14 buste (1961-1991). La sezione Segreteria e comitato federale comprende principalmente la documentazione della Segreteria della federazione (3 bb., 1954-1990), del Comitato federale (23 bb. 1945-1990) e del Comitato federale di Controllo (3 bb. 1957-1988)2. Comitato direttivo: la documentazione è raccolta in 5 buste (1956-1990, con lacune). La documentazione che riguarda i segretari di federazione – Ismer Piva (1960-1967), Antonio Rubbi (1968-1974), Alfredo Sandri (1979-1988) e Alfredo Zagatti (1988-1991, poi PDS) e si compone di 3 buste è invece inserita nella sezione Segretari di federazione. Congressi di sezione è la sezione composta da 16 buste (1956-1989) e racchiude principalmente i verbali dei congressi suddivisi per comune e altra documentazione relativa. Sezione problemi sociali e ambientali comprende la documentazione relativa all’attività della Commissione sanità (2 bb. 1979-1988), della Commissione assistenza e previdenza (2 bb. 1971-1990) e della Commissione ambiente (6 bb. 1957-1990). Altra sezione è la Commissione femminile in cui vi sono conservate 22 buste ed è formata da fascicoli annuali (con qualche lacuna) e comprende gli anni 1948, 1953-1990. La sezione Federazione giovanile comunisti italiani è composta da 15 buste e si riferisce agli anni 1953-1991. Esiste poi la sezione Commissione cultura e scuola il cui contenuto riguarda documentazione che comprende gli anni 1953-1990 ed è contenuta in 31 buste. Infine, la sezione Istituti culturali si compone di 6 buste e comprende le carte di tre istituti: l’Istituto di storia del movimento operaio e contadino (1 b.), del Centro ricerche economiche e sociali (1 b.) e del Centro culturale “Antonio Gramsci” (4 bb.).

Delle sezioni non ancora riordinate e schedate si segnala: Feste de «l’Unità» (19 bb. 1951-1990), Congressi di Federazione (37 bb. 1947-1991) e la sezione Elettorale che comprende il materiale prodotto per le campagne elettorali (di ogni livello e dei referendum) e i risultati (anche seggio per seggio). Si stima una consistenza di un centinaio tra buste e registri. Infine si segnala la presenza di una ingente mole di materiale audio/visivo, di manifesti elettorali.

Le fonti diffuse

Nella Resistenza

Per il periodo della resistenza si segnalano tre archivi, due a Bologna e uno a Ferrara. Presso la Fondazione Gramsci Emilia Romagna di Bologna (IGER) è presente il fondo Triumvirato insurrezionale Emilia-Romagna (1943-1948), inoltre presso l’Istituto storico Parri Emilia-Romagna, sempre a Bologna, è presente un piccolo– un fascicolo – ma molto importante fondo: ovvero quello della 35° Brigata Garibaldi “Bruno Rizzieri” che operò a Ferrara, nelle zone di Argenta, Comacchio e Campotto. Il fascicolo è costituito da alcuni elenchi di effettivi partigiani, da relazioni di attività svolte, da diari storici dei distaccamenti e delle compagnie che costituivano la brigata. Il terzo è una serie dell’archivio del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara che è composta da sotto-serie: Resistenza e Antifascismo. Resistenza è composta da due fondi: quello del partigiano e dirigente del PCI di Portomaggiore Umberto Travagli e quello denominato 35° Garibaldi che contiene le pratiche per i riconoscimenti e le adesioni all’ANPI e una raccolta della stampa clandestina. L’ultima serie è Antifascismo che comprende il fondo del CLN provinciale di Ferrara (verbali, corrispondenza, fotografie, ecc.); il fondo in copia del Casellario politico centrale e del Tribunale speciale dello Stato; infine si segnala il fondo Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti (ANPPIA) di Ferrara “Sesto braccio” dove sono conservate le schede personali per il riconoscimento dello status di perseguitati politici e detenuti politici.

Nel partito

Presso l’IGER sono presenti due fondi di nostro interesse. Il primo è PCI-Comitato Regionale Emilia-Romagna, dove è presente la serie Federazioni (1947-1991) composta da documentazione relativa all’attività delle federazioni emiliano-romagnole trasmessa per conoscenza al Comitato regionale o direttamente predisposta dall’organo regionale. In particolare sono presenti i verbali delle riunioni dei comitati federali ed esecutivi e delle commissioni federali di controllo, elenchi dei componenti degli organi direttivi federali, materiale congressuale, liste dei candidati alle elezioni amministrative, atti di convegni e conferenze. La sottoserie che riguarda la federazione di Ferrara ha una consistenza di tre buste che comprendono un periodo che va dal 1947 al 1986 (in parte lacunoso). Il secondo fondo è quello del Triumvirato insurrezionale Emilia-Romagna (1943-1948). Si segnala anche la presenza di tre fascicoli (1986-1988) nella sottoserie Documentazione prodotta dal Comitato regionale del PCI o giunta alla sede del Comitato regionale dell’archivio della Federazione provinciale di Bologna del PCI. Infine, aggregato all’archivio della Federazione provinciale, è presente l’archivio dell’Istituto di formazione politica “A. Marabini” (1949-1968). L’archivio conserva il materiale prodotto e utilizzato nei corsi per la preparazione dei quadri e dei militanti del PCI sia a livello provinciale, sia regionale, sia nazionale. Per ogni corso si può trovare l’elenco degli allievi, le lettere di presentazione delle sezioni e federazioni di provenienza, l’elenco delle lezioni, i questionari d’arrivo fatti compilare dagli allievi all’inizio del corso, gli elaborati, i giudizi finali degli allievi sul corso e i giudizi finali dati agli allievi. Si segnala la presenza del primo e secondo corso per la federazione di Ferrara dedicato ai problemi agrari (marzo-aprile 1961).

Anche presso l’archivio nazionale del PCI – presso la Fondazione istituto Gramsci di Roma – è possibile trovare diverso materiale del PCI ferrarese. La serie Regioni e province (1943-1990) contiene la corrispondenza tra il centro e la periferia del partito e il materiale inviato dalle federazioni e dai comitati regionali alla segreteria, alla direzione e alle sezioni di lavoro, in particolare alla sezione di organizzazione. Si tratta di verbali e resoconti di riunioni, relazioni di attività, dati sulle strutture e sugli organismi e relazioni di ispezioni inviate al centro. Inoltre, la serie contiene la documentazione sulle condizioni economiche e sociali delle varie provincie italiane, pubblicazioni e periodici delle diverse federazioni. La suddivisione della documentazione è per regioni e i fascicoli sono su base provinciale. La fondazione conserva anche un fondo Federazioni – formatosi a partire dagli anni Settanta – che comprende copie di documenti dell’archivio del PCI e integrati con varia documentazione – manifesti, opuscoli e fotografie – provenienti da singoli militanti o dirigenti o direttamente dalle federazioni locali. Va segnalata anche la serie Congressi provinciali (1968-1990).

Presso il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara sono conservate due serie: Case del popolo che comprende il fondo Daniela Fuschini e Ivano Fabbri esponenti del PCI di Ostellato e la serie Dopoguerra; il fondo Italo Scalambra che contiene un album fotografico sulla FGCI (1951-1953); il fondo Spero Ghedini che contiene tra le altre cose i carteggi personali; il fondo Massimo Felisati; il fondo del PCI di Filo d’Argenta dove sono conservate le seguenti pellicole: 30 anni di lotta dei comunisti italiani, La giornata di Guglielmone, Il PCI per la pace e la democrazia, Come si vota, La DC contro le donne; e il fondo Fotografico dove sono conservate le stampigliature e i cliscé fotografici de La nuova scintilla (un periodico del PCI ferrarese). Presso l’archivio del Centro etnografico ferrarese è conservata una vasta collezione di “documenti sonori”, documenti di tradizione e trasmissione orale, registrati nel corso di attività di ricerca promosse o condotte dal Centro. In sintesi l’archivio generale del Centro etnografico di Ferrara raccoglie registrazioni di stretta pertinenza etnoantropologica, storica e di materiale “documentaristico”. Si segnalano le serie Resistenza-antifascismo-guerra, Biografie-episodi personali-aspetti folklorici e Lavoro. In queste serie si ritrovano tra le altre cose, interviste a esponenti del PCI ferrarese, a semplici militanti, registrazioni di convegni e seminari.

Infine si segnalano tre fondi di ex militanti del partito conservati presso l’Istituto di storia contemporanea di Ferrara. Il primo è quello dell’ex segretario della federazione dal 1975 al 1979, Adriano Ziotti. Le sue carte – 19 buste – comprendono il periodo che va dal 1945 al 1991, con una concentrazione maggiore negli anni Settanta. Il secondo è il fondo corrispondenza – 12 buste – del ex dirigente e senatore Mario Roffi. Ultimo fondo personale conservato in Istituto è quello dell’ex militante e professore universitario Franco Cazzola – 16 buste. Il fondo è composto da materiale vario raccolto negli anni 1958-1990 sul PCI ferrarese. Altro fondo personale – ma conservato presso il locale archivio di Stato – è quelli di Vito Peretti. ex-partigiano ed esponente del PCI di Comacchio, l’arco cronologico va dal 1945 al 2005 ca. ed è composto da 35 unità archivistiche. Tra le carte si segnala molto materiale sul PCI di Comacchio, di Codigoro e Mesola.

Dal punto di vista dello Stato

I due principali fondi che ci permettono di ricostruire il “punto di vista dello Stato” sul PCI ferrarese sono quelli della Questura e della Prefettura e sono conservati presso l’Archivio di Stato di Ferrara. Il gabinetto della Questura di Ferrara conserva le carte dal 1920-1966 ed è suddiviso in svariate serie. Tra quelle di maggior interesse segnaliamo: cat. A4a, cat. A4b (Tutela dell’ordine pubblico) e A8 (Elenco delle persone pericolose per la sicurezza dello Stato; 1920-1966). Invece il fondo del gabinetto della Prefettura, versato in varie trance, è suddiviso in diverse serie archivistiche. La serie che a noi interessa è quella del Gabinetto della Prefettura che è suddivisa in tre parti: 1916-1954, 1955-1986 e 1960-1997. Non è presente un inventario, ma un elenco di consistenza che ci permette di rintracciare con una certa facilità il materiale della e sulla federazione provinciale di Ferrara, attraverso le categorie della Prefettura, ovvero: cat. 30 (Affari riservati di indole politica), cat. 31 (Affari riservati di Pubblica sicurezza), cat. 33 (Ordine e spirito pubblico), cat. 34 (Disoccupazione, Scioperi, Vertente operaie, Contratti di lavoro, Migrazione ed Emigrazione) e cat. 35 (Organizzazioni operaie e Società di Mutuo soccorso). Presso l’archivio centrale dello Stato di Roma sono conservati diversi fondi del Ministero dell’Interno di nostro interesse: il Casellario politico centrale, la Direzione Generale Pubblica Sicurezza e il Gabinetto del ministero.

Per il Casellario politico centrale (CPC) si è interrogata la banca dati del CPC del Ministero dell’interno3 con una serie di chiavi di ricerca ed è emerso che le persone schedate come comuniste e nate in provincia di Ferrara risultano pari a 403, ma se si restringe la ricerca a quelle residenti nella provincia di nascita il numero scende a 176. Attraverso un’ulteriore interrogazione del database con altre due chiavi di ricerca, ovvero colore politico “comunista” e luogo di residenza “provincia di Ferrara” il numero risale a quota 206. La nuova interfaccia del 20124 ci dà anche la possibilità di ricavare ulteriori informazioni sugli schedati comunisti presente nel CPC – i risultati si discostano leggermente da quelli emersi dalla vecchia interfaccia –: i nati in provincia di Ferrara risultano 399 di cui 381 uomini e 18 donne: 156 nel comune di Ferrara5, 39 nel comune di Bondeno6, 33 nel comune di Argenta7, 27 nel comune di Cento8, 25 nel comune di Portomaggiore9, 23 nel comune di Copparo10, 11 a Poggio Renatico, 10 nel comune di Sant’Agostino11, 9 nel comune di Berra12, 8 a Migliarino, 8 a Mirabello, 8 a Vigarano Mainarda, 5 a Ro, 4 a Codigoro, 4 a Comacchio, 4 a Massa Fiscaglia, 3 a Formignana, 3 nel comune di Ostellato13, 2 a Lagosanto, 2 a Mesola, 1 a Jolanda di Savoia, 1 a Migliaro e 2 nel comune di Tresigallo14.

Restringendo la ricerca ai residenti in Emilia Romagna – la nuova interfaccia non ci dà la possibilità di focalizzare la ricerca alla sola provincia di Ferrara – gli schedati come comunisti risultano: 219 in Emilia Romagna, 77 in Francia, 24 in Lombardia, 23 in Piemonte, 22 in Liguria, 9 nel Lazio, 5 in Belgio, 3 in Svizzera, 3 in Veneto, 2 in Spagna, 2 in Trentino Alto Adige, 2 in Unione sovietica, 1 in Africa, 1 in America meridionale, 1 in Argentina, 1 in Germania, 1 in Gran Bretagna, 1 in Lussemburgo, 1 nelle Marche, 1 in Marocco e uno negli USA15.

Direzione Generale Pubblica Sicurezza (DGPS), Divisione generale affari generali e riservati. Questa serie del fondo del Ministero dell’Interno ci dà molte informazioni sul PCI ferrarese. La serie è suddivisa per categorie e ripartita per anno. Le tre categorie di nostro interesse – sino al 1943 – sono quella dell’Ordine pubblico (C1), Movimento sovversivo (C2), Associazioni (G1) e Movimento comunista e anarchici. Oltra alle categorie annuali sono anche presenti quelle permanenti. In particolare la categoria Associazioni (G1) – dal 1944 al 1986 – e le sue serie dei fascicoli personali dei sovversivi italiani (1920-1945) (J5) e quella dei fascicoli personali di comunisti (1943-1965).

Oltre al DGPS è presente il fondo del Gabinetto del Ministero dell’Interno. Questo fondo è suddiviso nella serie Affari correnti e Affari permanenti. Nella prima si trovano le diverse relazioni e informazioni suddivise per gruppi di anni fino al 1985 e poi per provincie e nella seconda suddivise per partiti politici. In una sottoserie – Partiti politici 1944-1966 – degli Affari permanenti sono stati rintracciati i seguenti fascicoli: Partito comunista italiano, Ferrara (1944-1966), Partito comunista italiano, Scuole di cultura comunista, Ferrara (1944-1966) e Partito comunista italiano, Cooperativa, Ferrara (1944-1966). Altro fondo utile per la nostra ricerca è quello Polizia politica – detto anche Polizia politica materie – dove è stata rintracciata per esempio una busta (b. 2) su “Ferrara comunismo dal 1937”. Infine, nell’archivio del Ministero dell’Interno è presente la serie Massime. Questa contiene diverse serie di nostro interesse – fino al 1956 – che sono: Associazioni (A1), Bollettino delle ricerche (B4), DGPS (D1) e Detenuti politici (D6).

Nelle istituzioni

Nell’amministrazione comunale

Per tutto il periodo considerato nel presente scritto il comune di Ferrara fu retto da giunte del PCI. Si segnala che presso l’archivio comunale di Ferrara sono disponibili le serie Deliberazioni della giunta (fino al 1956) e Deliberazioni del consiglio (fino al 1964 ca). Per il periodo successivo gli atti della Giunta comunale e del Consiglio comunali sono conservati nell’Archivio corrente del comune di Ferrara.

Presso i comuni della provincia– Argenta, Berra, Bondeno, Cento, Codigoro, Comacchio, Copparo, Formignana, Goro, Jolanda di Savoia, Lagosanto, Masi Torello, Massa Fiscaglia, Mesola, Migliarino, Migliaro, Mirabello, Ostellato, Poggiorenatico, Portomaggiore, Ro Ferrarese, Sant’Agostino, Tresigallo, Vigarano Mainarda e Voghiera (molti di questi furono istituiti negli anni Sessanta) – sono conservati gli atti dei consigli comunali e delle giunte di cui fecero parte gli esponenti del PCI. Generalmente gli atti sono custoditi negli archivi storici dei rispettivi comuni o in quelli correnti (dagli anni Sessanta in poi).

Nell’amministrazione provinciale

Presso l’archivio di stato di Ferrara è conservato in deposito l’archivio dell’amministrazione provinciale. Le carte presenti vanno dalla metà del 1883 al 1975. Tra queste sono presenti gli atti della giunta provinciale (dal 1952 al 1976) e del consiglio provinciale (dal 1860 al 1976) rilegati in diversi volumi. Per il periodo successivo gli atti della Giunta provinciale e del consiglio provinciale sono conservati nell’Archivio corrente della provincia di Ferrara. Per tutto il periodo qui considerato la presidenza della provincia fu solo due volte retta da esponenti comunisti: Ilio Bosi (1964-1965) e Radames Costa (1967-1970) su otto presidenti (fino al 1995), gli altri furono esponenti del PSI.

Nell’amministrazione regionale

Per tutto il periodo qui considerato la federazione ferrarese del PCI elesse sette consiglieri regionali – tra parentesi gli anni delle elezioni –: Radames Stefanini (1970, 1975, 1980), Romano Punginelli (1970, 1975), Giuseppe Ferrari (1970, 1975), Radames Costa (1980, 1985), Giuseppe Corticelli (1980, 1985), Alessandra Zagatti (1985, 1990) e Alfredo Sandri (1990). La loro attività in consiglio è conservata in 33 volumi – Verbali sedute del consiglio regionale – nell’archivio dell’Assemblea legislativa della regione Emilia Romagna con sede a Bologna. Tutti i consiglieri ferraresi furono anche eletti assessori e le carte da loro prodotte sono conservate nell’archivio della Giunta della regione Emilia Romagna (Polo archivistico regionale dell’Emilia Romagna, San Giorgio di Piano).

In parlamento

L’archivio della Camera dei deputati ci dà la possibilità di seguire l’attività dei cinque deputati comunisti eletti nel collegio di Ferrara che la federazione ferrarese riuscì a far eleggere in parlamento: Silvia Barbieri Tagliavini (1987), Giovanni Buzzoni (1972, 1976), Severino Cavazzini (1948, 1953 e 1958), Nives Gessi (1963 e 1968), Renata Talassi Giorgi (1972)16.. Presso la biblioteca di questo archivio sono presenti gli atti completi rilegati. Sulla falsariga del precedente archivio, anche quello del Senato ci permette di seguire l’attività dei sei senatori e senatrici comunisti eletti nel collegio di Ferrara che la federazione provinciale di Ferrara del PCI riuscì a far eleggere Ilio Bosi (Assemblea costituente, 1948, 1953 e 1958), Luisa Gallotti Baldoni (1958)17, Ismer Piva (1968 e 1972), Otello Putinati, (1948), Renata Talassi Giorgi (1976 e 1979) e Claudio Vecchi (1983 e 1987). Presso la biblioteca di questo archivio sono presenti gli atti completi rilegati.

Nel sindacato, nella cooperazione e nell’Unione donne italiane

Nel sindacato

Nell’archivio comunale di Ferrara è conservato – in deposito – anche l’archivio della Camera del lavoro di Ferrara (e di alcune federazioni di categoria). Per tutta la storia della Federazione ferrarese del PCI, la Camera del lavoro della CGIL della provincia di Ferrara fu quasi sempre diretta da un esponente del PCI. Fecero eccezioni le due segreterie di Giuseppe Tortora (1958-1961) e di Franco Trambaioli (1987-1991) entrambi esponenti del PSI. Le altre segreterie furono diretta da Otello Putinati (1944-1948), Spero Ghedini (1948-1953), Romeo Galetti (1953-1958), Radames Stefanini (1961-1969), Claudio Vecchi (1969-1979) e Gabriele Zappaterra (1979-1987)18. L’archivio copre gli anni dalla fine degli anni Sessanta e alla fine degli anni Ottanta. Tra le serie disponibili si segnala la Segreteria, atti dei segretari – che, come abbiamo visto, sono stati quasi tutti esponenti del PCI – dove sono presenti svariati documenti a firma dei segretari, e diverse unità archivistiche contenenti materiali del PCI ferrarese. Sempre nello stesso archivio sono presenti gli archivi dei seguenti archivi provinciali delle categorie: della Federbraccianti (1954-1988), della Federazione lavoratori zucchero industria alimentare tabacco (1954-1987), della Federazione lavoratori agro-industria (1984-1989), quello della Federazione italiana lavoratori chimici e affini (1954-1992) e quello del Sindacato nazionale scuola (1967-1991), tutti sindacati che aderirono alla CGIL. Presso il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara è conservata una serie Commissioni interne e consigli di fabbrica che comprende svariati fondi in tema sindacale: la Raccolta Dante Giordano e in particolare Documentazione sindacale e politica dove sono conservati molti materiali raccolti negli anni dall’esponente intestatario del fondo nella sua attività politica. Sono inoltre presenti: Commissione operaia del PCI di cui fu responsabile dal 1970 al 1975, Commissione interna della Burgo e l’Archivio sindacali della Montecatini-Montedison. In questi ultimi due fondi si trovano molte informazioni sul PCI di Ferrara e in particolare sulle rispettive cellule di fabbrica. Oltre a questo c’è il fondo Avellino Lambertini – esponente del PCI ferrarese – dove sono recuperabili molte informazioni e materiali del PCI di Ferrara.

Infine, nell’archivio nazionale della CGIL di Roma è presente la serie Segreteria generale, atti e corrispondenza che offre una discreta quantità di informazioni sui militanti comunisti. Questa – dal 1944 al 1986 – è suddivisa per serie (una per anno), per categorie e anche per province. Non ci sono categorie esplicitamente politiche, ma comunque è stato possibile rintracciare materiale del PCI ferrarese degli anni Cinquanta e molte informazioni sui militanti comunisti nella CGIL e in particolare dei segretari provinciali.

Nella cooperazione

L’archivio della Legacoop di Ferrara, risulta di discreto interesse per il reperimento di fonti del PCI ferrarese. Si segnalano in tal senso la serie Atti di presidenza, in particolare quella di Egidio Checcoli (1985-2003), quella del Carteggio ordinario per materia (1932-2003) e in particolare la categoria Partiti del titolario del 1932-1994, dove sono state individuate quattro buste per il periodo 1966-1983. Di particolare interesse risulta inoltre la serie Carteggio, ovvero la posta in arrivo e in partenza per il periodo 1966-1991.

L’Unione donne italiane

L’archivio dell’UDI di Ferrara (dal 1945 a oggi) ci dà la possibilità di seguire l’attività delle numerose esponenti di questa associazione femminile che erano spesso anche esponenti del PCI. Tra queste ricordiamo le segretarie: Estilde Vancini (prima presidente dell’UDI di Ferrara), Luisa Baldoni, Odilia Cornacchia, Carmela Capatti, Renata Talassi Giorgi, Iride Zappaterra e infine Ansalda Siroli (dal 1982 non c’era la figura della segretaria, ma quella della coordinatrice).

Bibliografia

 Letteratura grigia e periodici

Presso il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara

  • «La sintesi», organo della cellula della Montecatini, 1958-?, ultima annata reperita: 1975.

Presso l’Istituto di storia contemporanea, Ferrara

  • «Cronache Ferraresi» quaderni della Federazione provinciale del PCI di Ferrara, 1959-1969.

  • «Forze nuove», periodico della gioventù comunista ferrarese, 1956-1958.

  • «L’Unità», edizione di Ferrara.

  • «La nuova scintilla», settimanale della Federazione provinciale del PCI di Ferrara, 1945-1947.

  • Federazione ferrarese del PCI, I valori del V congresso provinciale (22-23-24-25 aprile 1954), Ferrara, Edizioni “La Nuova Scintilla”, 1954.

Presso la biblioteca comunale Ariostea, Ferrara

  • Federazione ferrarese del PCI, Le nuove intese unitarie nella proposta politica dei Comunisti Ferraresi. I documenti e gli eletti al 12° Congresso Provinciale, (Ferrara, Teatro Verdi 27 febbraio 2 marzo 1975), Ferrara, 1975.

  • Programma del Partito Comunista Italiano. Elezioni Comunali di Vigarano Mainarda 18-19 novembre 1973, Ferrara, SATE, 1973.

Presso la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, Bologna

  • Commissione economica della federazione ferrarese del PCI, Note sulle caratteristiche della frutticoltura ferrarese e sue prospettive di sviluppo nell’ambito di una nuova politica frutticola programmata a livello regionale e nazionale: convegno nazionale sulla frutticoltura, Ferrara […] 28 ottobre 1967, Ferrara, 1967 (ciclostilato).

  • Federazione ferrarese del PCI, Festival nazionale l’Unità, 1960 (Ferrara, Montagnone, 2-6 settembre 1960), Bologna, STEB, 1960.

  • Tromboni D., Quarzi A.M., Quadri PCI a scuola di partito. Ferrara 1945-1951, (ciclostilato), s.d.

Bibliografia sul PCI di Ferrara

Una ricostruzione della letteratura storica sul partito comunista ferrarese non può che iniziare con il libro del 1976 di L. Bagnolati, Origini della federazione comunista ferrarese. Memoria e documenti (Modena, R.F. Levi editore). L’unico tentativo di ricostruzione sul lungo periodo della storia del PCI di Ferrara lo si deve ad A. Preti, grazie alla pubblicazione delle sue due ricostruzioni contenute nella Storia illustrata di Ferrara (a cura di F. Bocchi, Milano, Nuova editoriale AIEP): Il Partito comunista dalla nascita alla clandestinità (iii, 1989, pp. 945-960) e Il Partito comunista dal fascismo alla ricostruzione (iv, 1989, pp. 961-977). Si può approfondire il movimento comunista nel copparese in W. Brina e G. Bottardi, Pagine di storia del movimento popolare nei comuni del copparese 1895-1945 (Ariano Polesine (ro), Artigiana stampa, 1971, pp. 75-170, seconda edizione 2002). Si segnalano anche due scritti di R. Parisini, Partiti, società e amministrazione locale a Ferrara, in La ricostruzione di una cultura politica: i gruppi dirigenti dell’Emilia-Romagna di fronte alle scelte del dopoguerra (1945-1956) (a cura di A. Varni, Il Nove, 1997, pp. 173-217) e La ricostituzione dei gruppi dirigenti a Ferrara dopo la liberazione («Italia contemporanea», n. 192, 1993). Di differente taglio è il lavoro – con un ampio apparato iconografico – di S. Accorsi, E l’Unità faceva festa… 1947-2007. Sessant’anni di feste nel ferrarese raccontati dai protagonisti (Ferrara, Cirelli & Zanirato, 2010). Sul protagonismo femminile nel secondo dopoguerra – che contava di parecchie comuniste – si veda il volume Il nuovo protagonismo delle donne. Le donne ferraresi nel secondo dopoguerra (atti del convegno 22 gennaio 1979, Ferrara, 1982), M. Gavioli, “Genere” e militanza politica nel PCI e nell’UDI a Ferrara, in Donne reali, donne immaginate, a cura di L. Casali, D. Gagliani e M. Salvati («Storia e problemi contemporanei», X (1997), n. 20, pp. 63-83) e della stessa autrice Dalla Resistenza alle militanze politiche del dopoguerra. Autobiografie di donne tra Partito comunista e UDI, in Con animo di donna. L’esperienza della guerra e della resistenza. Narrazione e memoria (a cura di D. Tromboni e L. Zagagnoni, Ferrara, Archivio storico UDI, 1998, pp. 227-253) e sulle donne dell’UDI tra partito comunista e associazione delle donne: D. Tromboni, Di donna in donna. Ritratti in punta di penna, in Volevamo cambiare il mondo. Memorie e storie delle donne dell’UDI in Emilia Romagna, (a cura di a cura di C. Liotti, R. Pesenti, A. Remaggi e D. Tromboni, Roma, Carocci, 2002). Nel medesimo volume è compreso il saggio sul secondo dopoguerra a Formignana si veda il di D. Guarnieri, “Occorreva intervenire con energia”. Il secondo dopoguerra nel comune di Formignana in Gente di terra e di acque (a cura di D. Tromboni, Ferrara, Nuove Carte, 2009).

Ritroviamo informazioni sui comunisti ferraresi in due importanti opere enciclopediche a carattere nazionale: le voci dell’Enciclopedia dell’antifascismo e della Resistenza (Milano, La Pietra): Amadesi, Luigi (I, 1968, ad nomen), Bagnolati, Luigi (ibid., ad nomen), Bazzanini, Ermes (ibid.), Bellini, Gustavo (ibid.), Bosi, Ilio (ibid.), Cavallari, Vincenzo (ibid.), Cavazzini, Severino (ibid.), Gessi, Nives (II, 1971, ad nomen), Ghedini, Spero (ibid.), Lambertini, Mario (III, 1976, ad nomen), Fogli, Edgardo (IV, 1984, ad nomen), Poletti, Secondo (ibid.), Putinati, Otello (ivi, L. Albizzani, ad nomen), Rizzieri, Bruno (V, 1987, ad nomen), Squarzanti, Renato (ibid.), Pivari, Olao (VI, 1989, appendice, ad nomen). Molto meno numerose, ma più lunghe e articolate sono le voci de Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico. 1853-1943 (a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, Editori Riuniti): Amadesi Luigi (i, 1975, F. Andreucci, ad nomen), Bagnolati Luigi (ivi, A. Roveri, ad nomen), Bosi Ilio (ibid.) e Putinati Otello (IV, 1978, D. Cavallina, ad nomen).

Restando al carattere enciclopedico, ma questa volta a carattere locale, si segnalano tre recenti volumi a cura di D. Tromboni, Vite schedate. Comunisti a Ferrara durante il fascismo (Ferrara, Tresogni, 2012-2016). In quest’opera – ancora in via di completamento – sono raccolte le schede biografiche dei comunisti ferraresi presenti nelle fonti di polizia (del casellario politico locale conservato nell’Archivio di Stato di Ferrara e di quello centrale del Ministero dell’Interno). A oggi sono usciti i primi tre volumi – Accorsi-Bertocchi, Bertoli-Cappelletti e CappelliFarolfi – dei sei previsti dal piano dell’opera. In questi tre volumi segnaliamo i saggi della curatrice che aprono i volumi: La falce, il martello e le spighe (I, pp. 7-87), Per «tenerli in soggezione» (II, pp. 7-97) e Il soldato e l’operaia: focolai di resistenza negli anni dell’Impero (III, pp. 7-71). Inoltre si segnalano dei brevi profili in Il silenzio prende voce. La presenza delle donne nel Consiglio comunale e nel Consiglio provinciale di Ferrara (1946-1996) (a cura di A.M. Quarzi e M. Gavioli, Quaderno n. 11 dell’archivio storico di Ferrara, marzo 2004, pp. 200-210): Alvisi Angela Rita, Battaglia Laura, Bisi Parisina Valeria, Bonazzi Graziella, Canella Sirena, Capatti Carmela, Caravelli Maria Grazia, Castagnotto Paola, Cavallini Morena, Cobianchi Biagia, Cornacchia Odilia, Franchi Maura, Gallotti Luisa, Gandini Elsa, Gavioli Morena, Gessi Franca, Gessi Nives, Lucchini Patrizia, Mangolini Mara, Michelini Mariella, Morello Maria Rosa, Poletti Sara, Ravagnani Valeria, Simeoli Maria Giulia, Siroli Ansalda, Spano Lidia, Talassi Renata, Testa Maria, Travagli Maria Teresa, Tromboni Delfina, Vaccari Eleonora, Varotti Liliana, Vecchi Luana e Zagatti Alessandra. Si veda anche il libro di A. Roveri, Le origini del fascismo a Ferrara. 1918-1921 (Milano, Feltrinelli, 1974) dove è dedicata una parte sul PCdI e quello di P.R. Corner, Il fascismo a Ferrara (Roma-Bari, Laterza, 1974, II ed. CLUEB, 1989).

Molti militanti del partito comunista ferrarese ci hanno lasciato delle memorie scritte o hanno scritto delle autobiografie raccolte nel corso della loro vita, tra cui I. Bosi, Il bastone e la galera. Vita di un giovane italiano durante il ventennio (Ferrara, Corbo, 1995), S. Ghedini, Uno dei centoventimila (a cura di M. Paoli, Milano, La Pietra, 1983), G. Marani, I miei 60 anni nel partito. Ricordi ed esperienza di una vita vissuta per la politica (Ferrara, Corbo, 2008), I. Scalambra, Antifascismo ferrarese. Da una testimonianza di Italo Scalambra, («Quaderni del Centro etnografico ferrarese», n. 17 (1980) e sempre di Scalambra, La scelta da fare. Dalla clandestinità alla Resistenza nel modenese (Roma, Editori Riuniti, 1983). Su Bosi si veda anche il volume di D. Cavallina, I settant’anni di Ilio Bosi. Vita e lotte di un comunista (Codigoro, 1973), il volume a cura di A.M. Quarzi, I costituenti ferraresi. Ilio Bosi, Vincenzo Cavallari, Luigi Preti (Ferrara, Centro Stampa Comune di Ferrara, 2006) e la testimonianza di Bosi in Ferrara 1943-1993 a cinquant’anni dall’eccidio di Castello Estense (a cura dell’Istituto di storia contemporanea di Ferrara, Ferrara, Corbo, 1996). Si veda anche il breve articolo di O. Putinati, Dalla clandestinità alla liberazione, («Cronache ferraresi», III (1961), n. 8-9), la raccolta di saggi di Luisa Gallotti Balboni Una donna ritrovata. Sulle tracce di una sindachessa (a cura di D. Tromboni e L. Zagagnoni, Ferrara, Spazio libri editori, 1992) e la testimonianza con corredo storico del partigiano comunista nel volume di D. Tromboni e D. Giordano, Giulio Rinaldi. Un partigiano racconta (Ferrara, Cartografica, 2002). Schede storiche e notizie sui cooperatori ferraresi comunisti – Bruno Natali, Libero Ricci Maccarini, Luigi Bagnolati tra gli altri – sono in: D. Tromboni, A noi la libertà non fa paura. La Lega provinciale delle cooperative e Mutue di Ferrara dalle origini alla ricostruzione (1903-1945) (Bologna, Il Mulino, 2005). Sugli amministratori provinciali comunisti (nomi, fotografie, brevi notizie biografiche): Terra di provincia. Uomini donne memorie figure. Percorsi storico-istituzionali della Provincia di Ferrara dal 1796 agli anni ’80 del Novecento, (a cura di D. Tromboni, Ferrara, Provincia di Ferrara, 2003). Si veda anche il volume di E. Checcoli e D. Tromboni, Bruno Natali. Una vita nel cuore del Novecento (Ferrara, Tresogni, 2013).

Di certo il periodo della Resistenza risulta essere il più studiato dalla storiografia ferrarese. Tra questi studi segnaliamo D. Guarnieri, Deportati ferraresi per motivi politici: l’inizio di un percorso e D. Tromboni, Da Pontelagoscuro ai Gulag attraverso l’emigrazione antifascista: Elodia e Lino Manservigi entrambi in Storie di esilio, di fuga e di deportazione. Ferraresi ed emiliano romagnoli nella diaspora ebraica ed antifascista (Ferrara, Tresogni, 2011), D. Tromboni, Antifascisti, partigiani, deportati: uomini e donne tra dittatura fascista e occupazione nazista, in Gente di terra e di acque. Il Comune di Formignana nel Centenario della fondazione (1909-2009) (a cura di D. Tromboni, Ferrara, Nuovecarte, 2009, pp. 97-137), Donne di sentimenti tendenziosi. Sovversive e schedature politiche nel Novecento (Ferrara, Nuove Carte, 2006) e Sovversivi di frontiera. L’emigrazione politica ferrarese durante il fascismo (Ferrara, 2002). Si veda anche il volume di D. Tromboni Per amore solo per amore. Diario di una magliaia del “Soccorso rosso” (1937-1938) (Ferrara, Nuove Carte, 2008) dove è pubblicato il diario della comunista Adele Maria Raffaella Mazzetti, ferrarese vissuta tra Ferrara, Bologna e Cento (FE). Sempre sulla Resistenza e sul ventennio fascista si segnala il volume di A.M. Quarzi e di D. Tromboni, La Resistenza a Ferrara. 1943-1945. Lineamenti storici e documenti (Bologna, CLUEB, 1980), M. Morselli, Differenti. Volti e sguardi della Resistenza (Ferrara, Tresogni, 2012), A. Caselli, L’avvento del fascismo nel Centopievese (Cento (FE), Cooperativa culturale Centooggi, 1989). D. Tromboni, Cerere Bagnolati (“Maria”). Il “Triangolo rosso”, in Essere donne nei lager (a cura di A. Chiappano, Firenze, Giuntina, 2009). Si segnalano infine le voci Ferrara (L. Casali e C. Saletti) del Dizionario della Resistenza (a cura di E. Collotti, R. Sandri e F. Sessi, Torino, Einaudi, 20063, sub vocem) e della già citata Enciclopedia dell’antifascismo e della Resistenza (II, 1971, sub vocem). In questa ultima enciclopedia si segnala anche la voce Argenta (I, 1968, sub vocem). Per ultimo segnaliamo un breve dizionario biografico delle partigiane ferraresi curato da S. Calzolari e D. Tromboni, Partigiane ferraresi. Primi materiali per un dizionario biografico, nel già citato Con animo di donna (pp. 255-300) tra cui sono presenti i profili di molte comuniste. Sulla cellula comunista della fabbrica chimica “Gomma Sintetica” si veda l’articolo di D. Giordano, Alle origini dell’organizzazione operaia del Polo chimico di Ferrara. “Pévar” e la cellula comunista della “Gomma Sintetica” («L’Ernesto», 2, 2011, speciale 90° della fondazione del PCI). Nello stesso numero della rivista si segnala anche l’articolo di D. Tromboni, Per esser donna. Il PCd’I negli anni della “semina comunista” in Italia. Azioni e vicende di partigiani comunisti sono in nel già citato Gente di terra e di acque.

Infine si segnalano le concise voci “biografiche” dei parlamentari comunisti ferraresi presenti in INI, 1948-1998. Repubblica italiana. 50 anni di Parlamento, Governi, Istituzioni (Roma, Editoriale Italiana, 2000): Silvia Barbieri Tagliavini, Ilio Bosi, Giovanni Buzzoni, Severino Cavazzini, Ismer Piva, Nives Gessi, Otello Putinati, Renata Talassi Giorgi e Claudio Vecchi.

1 Questo scritto è una rielaborazione e un ampliamento del Censimento delle fonti per una storia del PCI ferrarese redatto per conto dell’Istituto di storia contemporanea di Ferrara da chi scrive. Il censimento è consultabile all’url: http://www.storiapciferrarese.it/images/censimento_delle_fonti_per_una_storia_del_PCI_ferrarese_marzo2017.pdf.

2 Inoltre è presente: la Commissione federale di garanzia (1 b. 1989-1991), la Commissione regionale di controllo (1 fasc. 1977-1978), la Commissione centrale di controllo (1 fasc. 1959-1987) e la Commissione centrale di garanzia (1 fasc. 1989).

3 http://151.12.58.148/cpcview/Archinauta_nsc.aspx.

4 http://151.12.58.148/CPC/.

5 92 nati a Ferrara, 13 a Pontelagoscuro, 10 a San Martino, 7 a Porotto, 3 a Baura, 3 a Borgo San Luca, 3 a Villanova, 2 a Contrapò, 2 a Denore, 2 a Francolino, 2 a Marrara, 2 a Mizzana, 2 a Monestirolo, 2 a Quartesana, 2 a San Bartolomeo in Bosco, 2 a Quacchio, 1 ad Albarea, 1 a Borgo San Giorgio, 1 a Galbanella, 1 a Porotto, 1 a Quartesana, 1 a Sant’Egidio, 1 a Santa Maria in Bosco (ibid.).

6 31 a Bondeno, 3 a Burana, 2 a Scortichino di Bondeno, 1 a Bova, 1 a Settepolesini, 1 a Stellata (ibid.).

7 14 ad Argenta, 13 a Filo di Argenta, 6 a Consandolo, 4 a San Biagio di Argenta, 3 a Codifiume, 2 a Ospital Monacale, 1 a Longastrino(ibid.).

8 6 a Cento, 9 a Renazzo, 6 a Casumaro, 2 ad Alberone di Cento, 2 a Reno Centese, 1 a Dosso, 1 a Pieve (ibid.).

9 19 a Portomaggiore 3 a Gambulaga, 2 a Sandolo, 1 a Bando (ibid.).

10 20 a Copparo, 2 a Ambrogio, 1 a Sabbioncello San Pietro (ibid.).

11 8 a Sant’Agostino e 2 a San Carlo (ibid.).

12 4 a Berra, 4 a Cologna, 1 a Serravalle (ibid.).

13 2 a Ostellato e 1 a San Vito (ibid.).

14 1 a Tresigallo e 1 a Rero (ibid.).

15 Ibid.

16 Ferraresi erano anche: Cesare Luporini eletto nel collegio di Volterra (PI) (INI, Repubblica italiana. 50 anni di Parlamento, governi, istituzioni, Roma, Editoriale italiana, 2000, ad vocem); Lucio Magri – ferrarese di origine ma cresciuto a Bergamo – storico militante di Democrazia proletaria, già del PCI, venne eletto deputato nelle liste del PCI nel 1987 nel collegio di Torino (ini, Repubblica italiana. 50 anni di Parlamento, governi, istituzioni, Roma, Editoriale italiana, 2000, ad vocem); Carlo Farini fu tra i fondatori del Partito comunista d’Italia – ferrarese di origine – non visse nella città di nascita (P. Salvetti, Farini, Carlo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 45, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1995, ad vocem). Infine il partigiano Vincenzo Cavallari – di Porto Maggiore – fu eletto all’Assemblea costituente, nella I e nella II legislatura, ma nel collegio di Bologna.

17 Parmense di origine, si trasferì nel 1941 col marito a Ferrara. Fu consigliera, assessora e sindaca di Ferrara. Fu eletta nel collegio di Portomaggiore nel 1958.

18 1944-2006. Gli uomini e le donne della CGIL. Le Segreterie confederali, delle Federazioni nazionali di categoria, della CGIL regionali, delle Camere del Lavoro, a cura di A. Gianfagna, Roma, Ediesse, 2007, pp. 311-313.