di Paolo Rondelli
È in corso presso le sale di Palazzo Valloni (Contrada Omerelli, 13), nel centro storico di San Marino, la mostra “Qui venne l’eroe…”, con cui la Repubblica di San Marino ha inteso dare un proprio contributo nell’ambito delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia.
L’esposizione, frutto della collaborazione fra alcuni istituti culturali sammarinesi, in particolare Archivio Pubblico, Biblioteca di Stato e Musei di Stato, riporta alla luce le principali testimonianze documentali dell’episodio garibaldino del 31 luglio 1849, quando il Generale con le sue truppe, inseguiti dall’esercito austriaco dopo il fallimento della Repubblica Romana, trovarono scampo ed asilo a San Marino, che mise a repentaglio la propria esperienza per dare asilo all’Eroe dei due mondi, garantendogli la salvezza e la fuga che gli consentiranno di potere restare libero e tornare successivamente per guidare la riunificazione d’Italia sotto la corona dei Savoia.
La mostra è allestita in parte degli stessi locali in cui era esposto il materiale garibaldino fino all’inizio degli anni Ottanta del Novecento e si articola in due sezioni: la prima a pianterreno, a carattere principalmente bibliografico, racconta il legame profondo instauratosi fra la Repubblica di San Marino, che resterà indipendente anche dopo la riunificazione italiana, Garibaldi e la moglie Anita ed è testimonianza della consistenza e della diffusione del mito dell’eroe e delle sue imprese. Significativi in tal senso sono alcuni ritratti, anche devozionali a carattere religioso, che rappresentano Santi o Gesù Cristo ma con le sembianze del Generale che così poteva essere ricordato nelle case della gente comune senza destare sospetto alcuno. Anche l’abito che Anita lasciò a San Marino per vestire panni maschili e fuggire, già malata, nottetempo al seguito del marito, è qui esposto dopo un attento restauro conservativo.
La seconda sezione, nello spazio antistante la sala delle Udienze o del Caminetto, luogo chiave delle tradizioni sammarinesi da cui prende inizio la cerimonia di insediamento semestrale dei Capitani Reggenti della Repubblica e sulle cui pareti sono riportati i nomi di tutti i sammarinesi che, dal 1244, hanno ricoperto tale massimo ruolo istituzionale, tratta delle vicende storiche connesse alla Repubblica Romana e all’episodio dello scampo. Parte del materiale archivistico, bibliografico e documentario, relativo all’episodio del 31 luglio 1849, in possesso dei tre istituti sopra citati è dunque esposto ancora una volta perché la sua valorizzazione possa costituire per tutti uno strumento di maggiore conoscenza del passato.
La mostra costituisce una bella occasione per comprendere quanto sia stato reale e importante il contributo dei sammarinesi alle lotte per l’indipendenza e l’Unità d’Italia. San Marino, oltre a garantire rifugio e cibo a Garibaldi ed ai suoi soldati, diede infatti anche un contributo di sangue alla lotta per la riunificazione italiana con volontari che combatterono e, in alcuni casi, restarono uccisi.
L’esposizione, aperta lo scorso 21 luglio, resterà aperta, con orario 8.30-18.00 dal lunedì al venerdì, fino al 25 novembre 2011. (Per informazioni: Tel. 0549 88 2248/2486/2670; e mail: archivio@pa.sm; info.biblioteca@pa.sm; info.museidistato@pa.sm)