Abstract
Seguendo un approccio di Public History si prova a riflettere sulle questioni che si pongono allo storico nel momento in cui si trova a relazionarsi con un pubblico, le classi della scuola secondaria di primo grado, che si mostra da un lato sprovvisto dei prerequisiti necessari alla comprensione di contenuti complessi come quelli elaborati all’interno del mondo accademico e dall’altro lato disinteressato al mero insegnamento storico. L’articolo ripercorre quindi la fase di creazione, e di svolgimento, di un percorso storico che, attraverso lo strumento del laboratorio didattico, riflette su alcuni dei più diffusi stereotipi e pregiudizi nei confronti dell’Alterità che contribuiscono a classificarla in ottica discriminatoria. Nel confronto tra media contemporanei e fonti tardoantiche si vuole favorire una riflessione sui problemi di integrazione dell’oggi, prestando particolare attenzione alle narrazioni che si riferiscono all’Altro nei termini di Barbaro.
Following a Public History approach, the aim is to analyse the questions that historians have to face when dealing with a public, i.e. secondary school classes, which, on the one hand, do not have the necessary prerequisites to understand complex contents such as those developed in the academia and, on the other hand, are not interested in mere historical learning. The article then examines the creation, and partly the development, of a historical narrative that, through the instrument of the didactic workshop, focuses on some of the most widespread stereotypes and prejudices towards Otherness that contribute to classify it in a discriminatory way. The comparison between contemporary media and late antique sources is intended to encourage a discussion on today’s integration problems, especially those narratives that refer to the Other as Barbarian.
Keywords
Alterità, stereotipi, media, discriminazione, barbari.
Otherness, stereotypes, media, discrimination, barbarians.
